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700 s.l.m. Spumante Brut Siciliano Metodo Classico CUSUMANO

22,00 €
Disponibile
Solo 9 rimasto/i

Scheda prodotto

Scheda prodotto
Cod.Art. 8RGM75-SPU
Denominazione Vino Spumante di Qualità
Consumo per Fascia d'età > 18
Allergeni Contiene Solfiti
Annata 2021
Gradazione (% Vol.) 12
Formato (cl./gr.) 75
Composizione / Uvaggio Pinot Nero, Chardonnay
Temperatura Servizio 6 - 10°
Tempo Conservazione di lunga durata
Scadenza No
Abbinamenti Aperitivo
Marchio Cusumano
Produttore Cusumano
Paese di Produzione Italia
Regione Sicilia
Tipologia Contenitore IT Bottiglia
Quantità x Confezione 1
Tipologia Spumante
Dettagli

Un metodo classico di montagna

Proveniente da vigneti di Pinot Nero e Chardonnay che si trovano a 700 metri sul livello del mare. L’eleganza per celebrare Tenuta Ficuzza. Vinificazione e fermentazione a temperatura controllata del solo mosto fiore per preservare l’acidità preziosa per la sua longevità. Dopo cinque mesi, ha inizio la rifermentazione in bottiglia, seguita da 36 mesi di riposo sui lieviti. Vino sostenibile. Cusumano è certificata SOStain e VIVA.

Gradazione 12,5% Vol.

Formato 75 cl.

Descrizione produttore
cusumano

La storia di Cusumano ha inizio nel 2001 quando i fratelli Alberto e Diego fondano l’omonima azienda agricola, ereditando la passione dal padre Francesco, da anni attivo nel mondo vitivinicolo.

Ci troviamo nel nord-ovest della Sicilia, in provincia di Palermo, più precisamente a Partinico, dove è ubicata la sede dell’attività.

La prima acquisizione è stata Tenuta Ficuzza a Piana degli Albanesi, a due passi dall’omonimo lago e a una manciata di chilometri a sud del capoluogo regionale, nel primo entroterra siculo: qui si trovano vigneti posizionati a 700 metri sul livello del mare all’interno della riserva protetta che fu di proprietà dei Borboni, vigneti circondati da boschi e dalla macchia mediterranea, un clima ventilato e caratterizzato da una forte escursione termica.

A Ficuzza l’ultimo vino nato è Salealto: un bianco composto, in parti uguali, da tre vitigni autoctoni siciliani vinificati separatamente e poi affinati insieme, il grillo, l’inzolia e lo zibibbo.

Il nome nasce durante una chiacchierata tra Diego Cusumano e un suo amico giapponese che, dopo aver assaggiato in anteprima quel vino, disse di ritrovare nel bicchiere «la sapidità del Mediterraneo e l’eleganza della montagna», e fu così che nacque Salealto.